venerdì 28 dicembre 2012

Alla fine del giorno.

Magari ci saranno degli avvisi. Deboli segnali. Sintomi appena riconoscibili. Sensazioni di indolente distacco da se' stessi e da cio' che ci circonda. Sara' possibile percepire  il flusso della  vita scorrere via da noi, lentamente,  come il  fruscio del mare da dentro una conchiglia. Io credo che sara' una calma assai disciplinata, quella che mi pervadera'.
E allora, mi piace immaginare, raggiungero' la porta della mia casa, l' apriro' e mi siedero' sul suo gradino. E aspettero'. Aspettero' cosi' come si aspetta chi siamo certi che tornera'. Chi speriamo abbia accettato il nostro invito. Chi rientra da un viaggio. Chi ci ha promesso una visita in caso fosse di passaggio, Chi porta cose nuove. Chi arrivando sconvolge i nostri piani. .Chi ci consegna il conto da pagare. Chi ci regala un fiore. Chi conosce il nostro dolore e ci accoglie  fra le sue braccia. Chi condivide la nostra vittoria e ci viene incontro correndo. Chi gioisce con noi e ci stringe  facendoci  fare un goffo giro di valzer. Chi invece, di certo, non verra', perche' lo sai che non verra'. Chi,o cosa, arrivera' e ti portera' via.
E tu, che aspettavi, te ne andrai seguendo questo visitatore cosi' puntuale, portandoti dietro la tua valigia di amori, affetti, sogni, delusioni, dolori, incertezze, luoghi, case,vite.
Alla fine del mio giorno, vorrei avere un po' di tempo per aspettare su quel gradino e avere la certezza di  lasciarmi alle spalle una piccola casa, semplice, curata e amata.

lunedì 27 agosto 2012

Angoli



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Esistano case moderne e funzionali.  Altre curate, perfette in ogni dettaglio. Alcune luminose, vissute e disordinate. Qualcuna piu' polverosa, odora di apatia e di pensieri pesanti, ricorrenti, che lentamente si rigirano su se' stessi come grossi gatti sui cuscini.
Talune, nel tempo, mostrano tratti di pavimento consunto dai nostri passi. Si cammina tanto in una casa: di solito sono passi distratti, ripetitivi, qualche volta ansiosi e gravi. Di avvicinamento, di allontanamento, di attesa.. Decisi, veloci, diritti, ravvicinati. Altre volte esitanti, lenti, incerti.
Ci sono anche  specchi, vetri, riflessi che conoscono verita' palesi e altre accuratamente celate, spesso e, sopratutto, a noi stessi.
Ci sono luci accese sui nostri desideri, sui nostri sogni, sulle nostre letture, sui nostri progetti e inesorabilmente spente sulle nostre disillusioni e sulle nostre sconfitte.
Ci sono poi stoffe e tessuti: filtrano con cura il giorno e la notte alle nostre finestre in un antico, eterno gioco di luce.  Ci avvolgono e ci accarezzano nel letto, si mischiano alle nostre carezze, tanto da confondere la nostra pelle e i nostri sensi.
Assorbono, testimoni e complici silenziosi, sia le nostre lacrime che  i nostri fluidi d'amore.
Ci deliziano e ci coccolano con la loro morbidezza come bimbi dopo un bagno caldo.
Ma quel che piu' conta nella nostra casa sono gli angoli, quelli che riconosciamo solo noi.
 Nessun geometra, architetto o attento e curioso ospite li potra' cogliere e scoprire. Soltanto noi sappiamo vederli, valorizzarli, viverli, soffrirli, cercarli, rifuggirli.
Sono quegli angoli che si ricordano, per sempre, anche quando quella casa non la abiteremo piu'. Perche' avremo cambiato indirizzo, citta' , scuola, lavoro, vita, amore, pelle, cuore, anima...
Quegli angoli ci saranno sempre.
Hanno saputo prendersi il loro posto dentro di noi e ci aspettano silenziosi e certi che arrivera' il momento che li cercheremo. E si' che li cercheremo....
E quante piu' case avremo vissuto, piu' rifugi dentro di noi ci saremo creati, illudendoci di divenire, per questo, piu' forti e sicuri.

giovedì 9 febbraio 2012

Crudele incantesimo.

Il mare:

solo una gran massa d' acqua in perpetuo, incomprensibile movimento, senza i tuoi occhi nei miei a rispecchiarlo.

La sabbia:

fastidiosa polvere, ruvida e scottante, senza le carezze delle tue mani e l' elasticita' dei tuoi passi.

Gli scogli:

ostili mostri pietrificati. Scivolosi, aguzzi, taglienti, che mi feriranno a morte se cerchero' di aggrapparmici, per sfuggire all' inesorabile naufragio di un tuo abbandono.

Il sole:

un grande falo', per un bizzarro incantesimo, scagliato e poi dimenticato nel cielo e che, invano, cerchera' di riscaldarmi, statua di ghiaccio, senza le tue braccia e le tue parole.

La luna:

magico specchio di antichi amanti, appoggiato sullo spesso velluto, polveroso di stelle, ormai opaco e spento, per sempre, se tu non sarai con me.

La mia bocca:

sapore di mandorle amare. Ferita aperta, piaga della mia anima, senza i tuoi baci.

venerdì 13 gennaio 2012

Ogni tanto, all´improvviso.

Ogni tanto mi soffermo
e mi manchi.
Ogni tanto mi scopro
a venirti a cercare
nella tua stanza.
Ed e´ancora mancanza,
ancora dolore.
Poi
all´improvviso
ti sento.
Presente.
Ti distinguo.
Immagine definita e tersa
sul fondo dei miei occhi.
Le fibre del cuore
si distendono.
Mi riscalda e mi rassicura,
come da bimba,
il tuo sorriso.
E ti aspettero´,
mi troverai,
per sempre.
Cosi´: ogni tanto,
all´improvviso.