giovedì 3 marzo 2011

Il ricevimento di Lisa.

Lisa sapeva che nel suo ambiente certe frequentazioni erano assolutamente necessarie. Favorivano la carriera e aumentavano la curiosita' sul  personaggio. Lo aveva imparato in tanti anni di teatro, cinema, tv. Il suo ex agente glielo aveva sempre suggerito : organizza feste, eventi, ricevimenti con  tanta gente, colleghi, giornalisti, qualche bella ragazza sconosciuta e vogliosa di non esserlo piu' , sportivi, curiosi. Qualche foto sui giornali, un servizio in tv all' ora giusta, tutto poteva servire a farti riemergere dalla nebbia, quando il pubblico, distratto da qualche nuovo astro in ascesa, ti aveva lasciato in qualche angolo buio del proprio cielo privato. -Quando una stella ha perso un po' della sua luce ...spariamoli contro un bel po' di  riflettori!- Urlava il suo vecchio agente Garretti  con la sua voce sgraziata e bruciata dai tanti sigari e dai troppiDelirium Negroni.
Sarebbe stato un bel ricevimento quello di quella sera, perfetto. 
Aveva voluto organizzare tutto da sola. I tavoli erano pronti sistemati tutti intorno al salone, al piano terreno della villa. Le tovaglie di fiandra acquistate anni fa candide e raffinate, i calici lavorati finemente brillavano ad ogni riflesso di luce , i piatti di porcellana di Limoges disposti a lato, le posate Impero d' argento 800, perfettamente allineate sul tavolino a destra, a sinistra le bevande, le brocche, i vini prestigiosi, tra questi il Barolo che veniva direttamente dai possedimenti che Silvano, suo marito, aveva a Diano d'Alba nelle Langhe.
Dalla cucina arrivavano gli effluvi di una cena sontuosa. Lisa era sempre stata una cuoca capace e ambiziosa.  Aveva preparato primi piatti di pasta fresca,al ragu' e al tartufo,  carni arrosto, cacciagione in salmi', ogni tipo di verdura grigliata, funghi fritti e trifolati,  E poi i dolci::  frittelle, biscotti, spume, bigne', crostate, torta di pere madernassa, dolce di nocciole con zabaione di moscato.
In ghiacciaia una ventina di bottiglie di Classese di Travaglino, pronte per un infinito numero di brindisi.
Tutto era pronto. Anche Lisa lo era. Passo' dall' ingresso e diresse lo sguardo verso la sontuosa specchiera antica che rifletteva con cinica fedelta'  l' immagine di quella che un tempo era un simbolo di seduzione e che grazie all´armonia  del suo corpo statuario scatenava il desiderio e la fantasia di ogni spettatore e, spesso, spettatrice. Infatti era stata spesso corteggiata da giovani e belle donne, che vivevano dentro di se' il conflitto fra sentimenti diversi: ammirazione, invidia, lussuria, voglia di trasgressione e di nuove avventure sempre piu' ......"con il vento contro da togliere il respiro" come diceva lei stessa, ogni volta che si lasciava andare a un nuovo impossibile , incredibile, improbabile menage. Dopo ogni esperienza amorosa, consumata sempre con maggiore sfrontatezza,  si sentiva svuotata, come se  niente le rimanesse dentro, addosso, niente di quei patners cosi' rapaci.
L'abito lungo di moire' verde- azzurro seguiva e catturava la luce ad ogni suo movimento, ad ogni suo respiro, cangiando l'intensita' dei toni del colore, come acqua di mare accarezzata in superfice dalla brezza. 
La sua pelle, un tempo tesa, morbida, compatta, luminosa si era spenta gia' da qualche anno. Anche dentro di lei si era spento qualcosa, nei suoi occhi, nei suoi gesti, nei suoi passi, nella sua voce che ormai non avrebbe incantato, rapito, soggiogato nessuno  Lisa ricordava lo stupore,  dapprima quasi infantile,  che si era impadrionito di lei,  a poco a poco, quando si accorse  di quanti si dimenticavano di lei, di quanti non ricordavano il suo nome, il suo fascino, il suo stile.  Fu allora che, perso suo marito Silvano, si ritiro' in quella villa a Diano d' Alba, ultima proprieta' che le era rimasta, dopo aver pagato tutte le pendenze che si erano accumulate negli anni, per speculazioni sbagliate,  spese folli per mantenere sempre nuovi  giovani amanti dai quali dipendeva per sentirsi ancora viva e desiderabile. Ma, con gli anni,  essi sembravano trasformarsi sempre piu´in  iene che non aspettavano altro che una sua futura,  piccola distrazione,  per attaccarla in qualche parte vitale con  il loro morso definitivo e mortale.
Si avvicino' allo specchio e ripasso' sulle labbra il rossetto  Voleva essere una padrona di casa perfetta per i suoi invitati. cosi' da poterli mettere a proprio agio e godere della  favolosa festa che aveva preparato per loro.
Il campanello suono'. Tre volte, come fissato. Ando' ad aprire. Sul portone si presento' Mr. Violence, cosi' aveva soprannominato il suo primo e , per questo, piu' importante, ospite della serata. 
Lo guido' verso la sala. poi rimase di spalle al suo invitato. Gli rivolse il suo primo ed  ultimo invito:- Ora!- 
la sua voce sembra aver ritrovato la vecchia vivacita' e rieccheggio' nella grande stanza. O cosi' sembro' a Mr Violence che non dopo aver assaggiato una fetta di torta alla nocciiola ed aver trangugiatio  tre flutes di Classese, se ne ando' sbattendo il grande portone di larice.
Due ore piu' tardi qualcuno comincio´a suonare alla villa e dopo una ventina di minuti comincio' un grazioso e simpatico ritmo bebop fra campanello e trillo del telefono che gli invitati sorpresi e spazientiti contribuivano a produrre, non comprendendo il motivo di tanto ritardo da parte della padrona di casa  a fare accedere al party la piccola folla variopinta che assediava, ormai,  il giardino.
Dopo due ore di attesa qualcuno chiamo' la polizia. Qualcosa di strano doveva essere successo.
Il commisario Arganti entro' da un balcone che dava direttamente nella grande cucina. C'era un ottimo profumo e pensava alla sua cena  saltata per quella chiamata urgente. Addio ossibuchi allo zafferano! Eh si', Giulia non lo avrebbe mai perdonato! Avevano fissato una settimana fa! Povera cara!
Nessun  rumore! Solo tanti odori di cibo! Un vero e proprio tripudio ollfattivo. Si  affaccio' sulla grande sala, ma non si rese conto subito del corpo di Lisa che giaceva bocconi sul vecchio tappeto,  le gambe leggermente piegate come se avesse voluto saltare di nuovo in piedi con un  guizzo  e sbalordire cosi´ i suoi invitati.
Il commissario apri''la villa , una sessantina di persone si riversarono verso la  grande sala.. Scena impeccabile per una festa impeccabile: tavole imbandite , luci,  musica. (Lisa aveva messo su un brano interpretato dalla calda voce di Ella Fitzgerald., "Dream a little dream of me").
Lisa aveva cosi' firmato la sua ultima scena, quella finale. Aveva pagato un killer di professione e gli aveva commissionato il proprio omicidio. Percio' gli invitati al suo ricevimento sarebbero stati il suo ultimo pubblico che avrebbe assistito incredulo, impaurito,  alla fine del suo dramma.
Mr. Violence si sedette silla poltrona del volo aereo per Citta' del Mexico. Aveva fatto un buon lavoro preciso e pulito. La sua clente, Lisa Stanton, sarebbe stata soddisfatta. Le  prime pagine dei maggiori quotidiani e magazines sarebbero state per lei, come tanti, tanti anni prima..


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